Il decreto-legge n. 145 del 23 dicembre 2013, più noto come Destinazione Italia, ha previsto la concessione di finanziamenti a fondo perduto in forma di voucher di importo non superiore a 10mila euro per:
- l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale
- lo sviluppo di soluzioni di e-commerce
- la connettività a banda larga e ultralarga da parte delle imprese
- la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle piccole e medie imprese.
La legge di conversione n. 9-2014 ha poi ampliato le finalità dei voucher, ammettendo anche interventi diretti:
- alla modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, favorendo l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro,
- a permettere il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, nelle aree in cui le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili.
Come sono ripartiti i finanziamenti
In particolare, le risorse FSC 2014-2020 assegnate al Centro-Nord sono così distribuite:
- Piemonte: 7.728.051,34 euro;
- Valle D’Aosta: 226.283,32 euro;
- Lombardia: 15.784.825,34 euro;
- Trentino-Alto Adige: 1.963.323,46 euro;
- Veneto: 8.532.862,46 euro;
- Friuli-Venezia Giulia: 1.801.739,68 euro;
- Liguria: 2.677.407,58 euro;
- Emilia-Romagna: 8.018.024,20 euro;
- Toscana: 6.921.569,81 euro;
- Umbria: 1.582.662,46 euro;
- Marche: 2.983.929,22 euro;
- Lazio: 9.235.642,13 euro.
Le risorse del PON Imprese e Competitività 2014-2020 assegnate alle Regioni meno sviluppate e in transizione sono così assegnate:
- Abruzzo: 2.488.320,19 euro;
- Molise: 600.787,08 euro;
- Sardegna: 2.778.176,50 euro;
- Basilicata: 1.018.138,99 euro;
- Campania: 9.120.363,89 euro;
- Calabria: 3.008.266,82 euro;
- Puglia: 6.373.983,59 euro;
- Sicilia: 7.155.641,94 euro.
Chi può partecipare al bando voucher digitalizzazione
In base al decreto MISE del 23 settembre 2014 i voucher sono destinati alle PMI che:
- abbiano sede legale sul territorio nazionale e siano iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
- non abbiano ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese;
- non si trovino in stato di fallimento, liquidazione o altre situazioni equivalenti secondo la normativa vigente.
Quali sono le spese ammissibili ai contributi
I voucher possono essere concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, che sono:
- per quanto riguarda ilmiglioramento dell’efficienza aziendale, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzate alla digitalizzazione dei processi aziendali;
- relativamente alla modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica, con particolare riferimento all’utilizzo di strumenti tecnologici e all’introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
- quanto allo sviluppo di soluzioni di e-commerce, le spese per l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on-line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di commercio elettronico;
- relativamente alla connettività a banda larga e ultralarga, le spese di attivazione del servizio sostenute una tantum, con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga;
- nel caso del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, le spese relative all’acquisto e all’attivazione di decoder e parabole;
- relativamente alla formazione qualificata nel campo ICT, le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata, purché attinenti fabbisogni formativi strettamente correlati agli ambiti di attività elencati ai punti precedenti, rivolti al personale delle imprese beneficiarie (titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti) risultante dal Registro delle imprese o dal Libro unico del lavoro.
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