POSSIBILI EFFETTI SULLE IMPRESE DELLA PROROGA DELLA MORATORIA DECRETO SOSTEGNI BIS

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E’ importante fornire chiarimenti in merito alle possibili conseguenze che le imprese potrebbero incorrere con la proroga della moratoria prevista dal D.L. Sostegni-bis.

Aderendo a tale possibilità, con il venir meno delle condizioni di flessibilità sulla classificazione delle esposizioni delle imprese riconosciute dall’EBA nelle prime fasi della crisi economica, si potrebbe verificare per l’impresa un peggioramento della posizione nei confronti del sistema bancario con la segnalazione in “Forborne”.

Si rende tuttavia necessario considerare che le banche sono tenute a valutare singolarmente e puntualmente le posizioni in “Forborne” e ad adottare specifiche misure di attenzione, al fine di monitorare il proprio profilo di rischio e di evitare il deterioramento del credito. Pertanto tale classificazione, che ha una valenza sostanzialmente interna alla banca, non costituisce di per sé un fattore di criticità del credito e non è soggetta ad alcuna segnalazione, poiché per l’intermediario non corrisponde necessariamente alle operazioni su cui è intervenuta una perdita.

Nonostante ciò, la normativa EBA prevede che una posizione classificata come “Forborne” debba essere monitorata dalla banca per rilevare ogni segnale di eventuale deterioramento e per adottare tutte le misure utili a ridurre gli effetti di possibili inadempienze. Ne deriva che tale classificazione dovrebbe operare a seguito di una analisi specifica delle singole posizioni e non in modo massivo in relazione a situazioni che possano verificarsi in modo ricorrente e generalizzato, come nel caso delle moratorie ope legis, che peraltro costituiscono operazioni in continuità con quelle già in essere e non nuove richieste di finanziamento.

Anche la Banca d’Italia lo scorso 11 giugno si è pronunciata sull’argomento precisando che, ai fini della segnalazione in Centrale Rischi, la proroga della moratoria si applica in continuità alle posizioni debitorie già in essere e che i soggetti che beneficiano della moratoria non possono essere classificati in sofferenza fino alla scadenza del beneficio. L’Autorità di Vigilanza ha infine ricordato che la classificazione in “Forborne” non ha effetti sulle segnalazioni in Centrale Rischi.

Nonostante ciò è possibile che alcune banche evidenzino alle imprese che, nel caso in cui aderiscano alla proroga della moratoria, saranno classificate in “Forborne” senza fornire ulteriori elementi di approfondimento. E’ quindi importante rimarcare che la classificazione in “Forborne” non deve essere adottata in automatico a fronte dell’adesione a operazioni di moratoria, bensì deve essere il risultato di una analisi sulla specifica operazione, condotta eventualmente anche in relazione a documentazione di maggiore dettaglio, e deve essere oggetto di un costante monitoraggio.

E’ fondamentale quindi per l’Impresa verificare con il proprio Istituto di Credito questa possibilità e di rivolgersi ad esperti i finanza integrata come COSVIM che nasce con il preciso scopo di affiancare l’imprenditore nel rapporto con la banca e di verificare la possibilità di impostare anche strategie alternative per evitare ripercussioni negative ricorrendo al prolungamento della moratoria o ad altre decisioni “affrettate”. Il team Cosvim è composto da CONSULENTI SULLA FINANZA INTEGRATA D’IMPRESA ed il principale obiettivo è quello di costruire un rapporto professionale fiduciario con il Cliente e di diventare un interlocutore di riferimento che affianchi l’imprenditore con la competenza e l’esperienza necessaria, per offrire le soluzioni di finanza integrata più adatte a ciascuna realtà aziendale, sia essa una piccola, media o grande azienda.

 

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